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Una settimana alla scoperta dei Monti Sibillini e i Monti della Laga, tra Umbria, Lazio e Marche. Un territorio fortemente colpito dagli eventi sismici degli anni passati che, oggi, trova nel turismo lento un modo per raccontarsi e rialzarsi. Nascosti al centro dell’Italia, i due massicci offrono paesaggi profondamente diversi: le spoglie cime dei Sibillini si contrappongono infatti ai folti boschi che ricoprono i Monti della Laga.
Si parte da Norcia, borgo medievale famoso per aver dato i natali a San Benedetto e rinomato per le sue specialità enogastronomiche (prosciutti, tartufi e cioccolata), per poi immergersi in paesaggi naturali di rara bellezza come l’altopiano di Castelluccio o i pantani di Accumoli. I miti e le leggende legate alla Sibilla accompagnano la salita al Vettore, che, con i suoi 2476 m, è la cima più alta del percorso da cui si può ammirare la corona dei Sibillini con al centro i Laghi di Pilato e, in lontananza, il Gran Sasso.
Si attraversa la vallata del Tronto, dove scorre la Salaria (importante via consolare romana), e si entra nei Monti della Laga, caratterizzati dalla pietra arenaria e dall’abbondante presenza d’acqua. Un territorio a cavallo tra Marche, Lazio e Abruzzo, che fu il confine tra Stato della Chiesa e Regno Borbonico. Le tradizioni si accavallano, tra ricette (la gricia e l’amatriciana), prodotti, storie antiche (il passaggio di Annibale) e moderne (legate al brigantaggio post-unitario) fino a quelle di restanza contemporanea.
18 – 23 Luglio 2022
5 – 11 Settembre 2022
Quota per partecipante in camera doppia: € 690
Norcia
Ci ritroviamo a Norcia entro le 17. Norcia è facilmente raggiungibile con i mezzi pubblici (linea E401 Busitalia dalla stazione ferroviaria di Spoleto). Faremo un breve tour di Norcia, apericena con prodotti tipici e presentazione ufficiale del programma dei giorni successivi da parte del tour leader. Per la notte alloggeremo presso l’Ostello il Capisterium, una bella struttura rinnovata post-sisma che lavora con i camminatori (in particolare del Cammino di San Benedetto), gestita da una cooperativa sociale che si occupa di educazione ambientale.
Per chi dovesse arrivare in auto: l’ostello, situato poco fuori dal centro di Norcia, dà la possibilità di lasciare le macchine nel piazzale di fronte.
Norcia – Castelluccio di Norcia
Lasciamo il centro di Norcia per intraprendere una tappa di media lunghezza (17,8 km), in buona parte in salita, ma priva di strappi e difficoltà. La vetta del Monte Patino e, ancora più, la vista sul Pian Grande dal meraviglioso borgo di Castelluccio di Norcia (purtroppo devastato dal terremoto del 2016) sono i momenti indelebili della tappa. Dal borgo è possibile godere della vista sul Pian grande di Castelluccio (a giugno c’è la fioritura delle lenticchie) e, sul versante del monte Vettore, si può vedere il Bosco Italia, un bosco a forma di Stivale!
Alloggeremo presso la Locanda dei Senari di Mariella, una chicca assoluta della zona, gustando una cena caratteristica a base di lenticchie di Castelluccio.
Castelluccio di Norcia→ Forca di Presta (Rifugio Mezzilitri)
Una tappa dal chilometraggio non eccessivo (15,3 km), ma di importante dislivello, che ci conduce nel cuore dei Sibillini. La cresta (e possibilmente la cima!) del Monte Vettore e la visione del magico Lago di Pilato sono le chicche di questa magnifica montagna, una delle più belle di tutto l’Appennino centrale. Questa è una tappa straordinariamente panoramica, sarà perciò importante avere le condizioni meteo dalla nostra parte. Dalla cima del Vettore (2476 m – è la quarta vetta dell’Appennino per altezza) scenderemo verso il passo di Forca di Presta, per poi imboccare la strada che ci condurrà al Rifugio Mezzi Litri.
Il rifugio Mezzi Litri è gestito da Stefano Cappelli ed Elena Pascolini, che con la loro storia e attività rappresentano una testimonianza di resilienza e rinascita post-sisma.
Forca di Presta (Rifugio Mezzilitri) → Accumoli
Tappa lunga (20,4 km) ma priva di salite significative, una lunga camminata molto scorrevole. Lasciamo il paesaggio del Pian Grande per sconfinare brevemente in Lazio, al cospetto dei Monti della Laga. A tre quarti della tappa ci imbatteremo nello splendido scenario dei Pantani d’Accumoli, dove solitamente si abbeverano cavalli e bovini lasciati allo stato brado.
L’Agriturismo Alta Montagna Bio, situato sopra il paese di Accumoli, dove alloggeremo, è un ottimo esempio di valorizzazione del territorio.
Accumoli → Colle d’Arquata
Tappa di media lunghezza, 13,5 km, e percorrenza scorrevole. Attraversiamo la Valle del Tronto, passando così dal Parco dei Sibillini al Parco dei Monti della Laga, rientrando in territorio marchigiano dopo la breve parentesi laziale di Accumoli. Si prosegue attraverso la Salaria, arrivando alla frazione di Grisciano, un piccolo borgo distrutto dal terremoto che, a detta di molti, ha dato il nome alla “gricia”, precedendo la più famosa amatriciana.
Partenza con calma, per essere per pranzo all’Agriturismo La Ruota di Grisciano dove si potrà degustare la vera “gricia” e la vera “amatriciana”, per affrontare la salita finale carichi d’energia.
Alloggeremo ad Illica, una frazione di Accumoli a dieci minuti da Colle d’Arquata in un delizioso agriturismo, il B&B Lago Secco.
Colle d’Arquata → San Martino (Acquasanta Terme)
Tappa molto bella, lunga ed impegnativa (20,7 km) ma molto panoramica. Il massiccio dei Sibillini si mostra in tutta la sua bellezza, lo sguardo si perde verso le colline marchigiane e tra le montagne gemelle si intravede il mare. Si sale verso la cima della Macera della Morte (2073m – deve il suo nome ad una presunta sanguinosa battaglia avvenuta durante il passaggio di Annibale) dove c’è il punto di contatto fra tre regioni: Marche, Lazio e Abruzzo.
La discesa verso San Martino è impreziosita dalle suggestive formazioni rocciose di arenaria.
A San Martino si conclude il nostro itinerario, sarà organizzato un transfer per fare ritorno a Norcia. Chi volesse potrà soggiornare presso l’Hotel Terme di Acquasanta e fare ritorno il mattino seguente